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Il problema del web è che gente non dico improvvisata, ma totalmente impreparata, pensa di poter pontificare su qualsiasi argomento. Gente che perché ha fatto un corso di naturopatia pensa di saperne più di un medico, gente che fa un laboratorio sulla rete di Hartmann e pensa di poter sputare sulla geologia, studiosi dell’aura che parlano di fisica quantistica probabilmente senza conoscere neppure il teorema di Gauss, per non parlare di cuochi “bio” che pensano di essere nutrizionisti. Che poi quando li metti alla prova falliscono tutti miseramente.

La cosa diventa ancora più drammatica quando si tratta di libri: ormai chiunque può pubblicare immani minchiate con alla base un metodo di ricerca totalmente errato: voler dimostrare le proprie tesi evitando accuratamente gli studi di ricercatori universitari e gli articoli sottoposti al processo di peer review o anche semplicemente di doppio cieco (ammesso e non concesso che abbiano idea di cosa siano). Perché, si sa: la scienza è un grande inganno. Se stiamo scrivendo sul computer e condividiamo in tempo reale musica e immagini lo dobbiamo evidentemente alle opinioni di sensitivi e complottisti; certo … come no! Allora, se la scienza vi fa così schifo, evitate di tirarla in ballo a sproposito per comprovare tesi e teorie che nulla hanno di scientifico. Abbiate il buon gusto di dire: c’è uno studio NON convalidato dalla comunità scientifica, che sostiene questo e quest’altro. Volere una religione scientifica è una contraddizione: la fede si basa sulla cieca fiducia, la scienza sulla spietata corroborazione popperiana. Vabbé … tornate a studiare, please, se volete cercare di essere minimamente credibili, anziché citare alla cazzo Emoto, Hamer, Campbell ed altri simpatici scienziati borderline. Rispettare la scienza significa rispettare la spiritualità.

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